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Forum-Terzo-SettoreProsegue in Commissione Affari Costituzionali, dopo oltre tre mesi di stallo, l’esame dell’atto del Senato 1870 ovvero la delega al Governo per la riforma del Terzo Settore, dell’impresa sociale e del servizio civile universale. Il portavoce del Forum Terzo Settore, Pietro Barbieri, esprime il proprio sconcerto relativamente al parere negativo pervenuto su gran parte degli emendamenti presentati dal Terzo Settore.

«Sul tema dell’autofinanziamento e su quello della valorizzazione del volontariato le nostre richieste appaiono completamente ignorate» spiega Barbieri, proseguendo «avevamo invitato a porre una particolare attenzione al tema del riconoscimento delle attività di autofinanziamento che per moltissime organizzazioni rappresentano la principale fonte di sostentamento, nonché garantiscono autonomia ed un rapporto fiduciario costante con i soci e i cittadini nelle comunità locali. Al contrario, ci sembra che l’intenzione sia quella di assimilare queste realtà ad imprese con finalità commerciali. Con evidenti enormi danni che ne conseguirebbero. Anche l’emendamento 5.3 del relatore, così come riformulato nella stessa seduta su richiesta del rappresentante del Governo, ci lascia esterrefatti. Riconoscendo e favorendo “la specificità delle organizzazioni di soli volontari” rimarca una piena distanza dalla nostra proposta di valorizzare e semplificare la normativa sull’associazionismo per consentire una più ampia partecipazione de i cittadini ad esperienze di volontariato».

«Rileviamo poi», prosegue la nota «anche su altri aspetti della Riforma, una indubbia confusione che non aiuta a fare chiarezza nel complesso lavoro di disciplina del nostro vasto mondo. Solo come Forum rappresentiamo 80 associazioni a livello nazionale, nelle quali si riconoscono oltre 100 mila enti di Terzo settore italiano. Ci consideriamo i principali destinatari di questa Riforma e riteniamo di esprimere proposte e istanze del tutto fondate e ragionevoli e che Governo e Parlamento hanno tutto il dovere di prendere in seria considerazione».

«Vogliamo rimarcare la nostra assoluta distanza dalla piega che sta prendendo l’iter di discussione al Senato» tiene a precisare il Portavoce «e siamo pronti a farlo anche attraverso forme di mobilitazione. La nostra preoccupazione è di avere una Riforma che non promuova e valorizzi il Terzo settore ma che lo mortifichi, lo imbrigli e lo sottoponga esclusivamente a sterili controlli. Ci appelliamo per questo al Presidente del Consiglio, al Ministro per le Riforme, al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e a tutte le rappresentanze parlamentari perché la riflessione su temi così rilevanti non venga strozzata da questi pareri e perché si abbia una Riforma giusta e condivisa dai destinatari».

Fonte: Forum Terzo Settore

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