L’idea prende spunto e porta il nome del progetto omonimo “Carnevale Barocco alla Corte di Lecce”, ideato nel 2009 dalla Presidente di Pro Loco Lecce, ai fini della destagionalizzazione del turismo nel Salento e nasce dalla possibilità di coniugare la tradizione antica con le sue maschere apocotropaiche, le danze parossistiche delle “tarantate” al ritmo frenetico dei tamburelli, le “fòcare purificatrici” e, in generale, la fantasmagoria tipica dello scherzo e della satira carnascialesca con l’arte della meraviglia tipica del periodo barocco che nella gentilizia città di Lecce, trova il suo massimo splendore anche grazie alla particolarità della sua pietra e dell’arte degli scalpellini. Sicchè, con la direzione artistica di Deborah De Blasi, delegata a “costruire” un esempio del nostro progetto da portare a Venezia, in rappresentanza delle pro loco di Puglia, lo spettacolo proposto ha lo scopo di mostrare, uno “spaccato” significativo della varietà antropologica e storico-culturale che caratterizza la tradizione del Carnevale in terra d’Otranto secondo il principio, appunto, di “Barocco” come “Arte della Meraviglia”. Le maschere che caratterizzano questo estremo lembo di terra italica, i Masci, le Caremme, gli scazzamurrieddhi giocano il loro ruolo catartico con un forte gusto popolare, ma allietano anche la vista ed il cuore di una delle figure più “nobili” della sua storia: la regina Maria d’Enghien. L’io poetante che ci parla di questa straordinaria figura femminile che fu regina e legislatrice apprezzata e lungimirante è offerto dai versi della poetessa Maria Gabriella De Judicibus, che la descrive nel suo “Donne di Pietra”, ed attorno a tali versi ecco che si muovono, danzano, scherzano e piangono prefiche e maschere di un popolo devoto. L’ensemble Concentus di Maurizio Ria, con i suoi strumenti antichi, sottende al viaggio letterario ed accompagna i passi dei danzatori di Rita Cantoro. L’antico planctus, o reputo, per re Raimondo Orsini è a cura della musicista ed attrice Deborah De Blasi, mentre l’inno a Bacco, ispiratore principe della festa carnascialesca, e gli stornelli d’amore in lingua romanza sono affidati al suo coro polifonico di musica antica Eratu’s dell’Associazione Accademia della Minerva di Specchia. A dar valore a tale costruzione ardita e fantastica, come il barocco che contraddistingue la bella Lecce, studenti del Liceo Girolamo Comi di Tricase, da anni impegnati in un percorso di scoperta e rilettura di tradizioni, usi e costumi del Bel Paese, del basso Salento e del Capo di Leuca, in particolare. La chef Maria Carla Pennetta farà degustare una versione maxi del dolce barocco “Rosone di Santa Croce”, ideato in occasione della edizione 2010 del Carnevale Barocco alla Corte di Lecce, con ingredienti tipici della filiera di qualità dell’enogastronomia salentina.
Info: laprolocodilecce@libero.it
Sito web dell’evento: www.prolocolecce.it