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La festa del treno è l’occasione per ricordare il 14 maggio del 1865 quando, appunto, fu inaugurata la magnifica stazione, cui era pari solo quella di Siena: il treno-natura, dopo aver percorso un tratto di ferrovia che si snoda atraverso scenari davvero incantevoli, si ferma a Torrenieri, dove i viaggiatori sono accolti – fatto davvero insolito in Toscana e in Italia – da personaggi in costume ottocentesco, gli uomini con tuba, redingote e mustacchi, le donne con crinoline e corpetti attillati. Torrenieri, a cui la posizione sulla strada – in un importante crocevia – ha conferito tutte le doti di un paese di accoglienza, può vantare una cucina straordinaria che è frutto non solo delle tradizioni locali, o del continuo afflusso di pellegrini, viandanti, viaggiatori del Grand Tour, ma anche della lunga tradizione storica: la ristorazione è un vanto incontrastato del paese.

Nei giorni della festa, inoltre, oltre ai mercatini, ai cibi, ai vini pregiatissimi – fra i quali meriterà ricordare il Brunello di Montalcino – e a tutto ciò che si trova in una festa paesana (balli, mostre d’arte, artigianato locale, spettacoli, passeggiate), è possibile riscoprire anche i suoni di un Ottocento dimenticato, con il fascino del treno a vapore, la sua letteratura e i suoi miti, i suoi personaggi. Non dimentichiamo che la stazione è un luogo altamente evocativo.

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