Nuove proposte artistiche presso la Sala Salvatori dell’Associazione Turistica Pro Loco Seravezza. L’Associazione è lieta di presentare la mostra “Il Diavolo in Toscana dall’aldilà all’aldiquà”, a cura di Stefano Gilardi. L’esposizione avrà luogo presso i locali della Pro Loco Seravezza (Via Corrado del Greco, 11 – Seravezza) dal 26 ottobre al 10 novembre. La mostra è a ingresso libero e sarà visitabile dal giovedì al lunedì dalle 15.30 alle 18.30.
Il Diavolo, in questo scorcio di millennio, sembra essere tornato alla grande: un nemico, un avversario, un compagno con il quale combattere o confrontarci. Come Giove che cambiava aspetto, il Diavolo, in un mondo multimediale, sembra essersi avvicinato al mondo delle tecnologie, che ci insidiano, ma che al tempo stesso sono importanti per lo sviluppo umano. O no?
Nell’arte dei secoli passati possiamo ricordare le cattedrali romaniche, che forniscono un vasto repertorio sui temi demoniaci; il pittore Bosch, che rappresentava il Diavolo in un universo privo di relazione naturale all’ombra dell’informe e dell’orrido. L’arte di Bruegel, dopo Bosch, rappresenta il demoniaco quale senso di perdita, il pericolo di far precipitare l’anima nella cecità. Nell’arte barocca, dove l’intenzione estetica prevale su quella religiosa, esso si trasforma in capriccio, in decorazione. Le opere di Salvator Rosa mettono in scena il demoniaco tra lampi, streghe e alberi piegati dal vento. Su questa strada incontriamo poi i “capricci” di Goya, gli incubi di Fflsslj, le visioni di Blake lungo una linea diretta che giungerà fino al Surrealismo.
Il Diavolo è stato (e lo è tuttora) un elemento ricorrente nella letteratura nel teatro. Ricordiamo i frammenti drammatici di Friedrich Muller, le opere di Goethe, Oscar Wilde, Majakovskij e Sartre, gli scritti di Baudelaire, Carducci, Leopardi, arrivando ai nostri contemporanei, da Dario Fo al fumetto: Mefisto di Tex Willer, su Topolino o nel Satanik di Max Bunker, o nel noto “scotennato” di Kinowa degli anni ‘50. Per non parlare del famoso fumetto delle sorelle Giussani, Diabolik.
Ma il Diavolo esiste ancora? Nei fumetti del 1964 di Emanuele Muscia, comico toscano, il Diavolo Zaccaria era un Diavolo buffo che pungolava le anime terrene con battute pronte e divertimento, come è appunto il rapporto che hanno i Toscani con il Diavolo, che per loro è un simpatico “diavolaccio” (gli attori toscani Roberto Benigni e Paolo Poli hanno considerato l’Arte come il “Gioco del Diavolo”).
Ed è per questa ragione che la Mostra “Il Diavolo in Toscana dall’aldilà all’aldiquà” si propone. Riprendendo le varie discipline artistiche con le quali il Diavolo è stato raffigurato nei secoli, la Mostra intende riproporre pittura, disegno, scrittura e musica, il tutto trattato con umorismo, con quell’umorismo scanzonato e divertente, com’è appunto il carattere Toscano.
La mostra è presentata da Marilena Cheli. L’inaugurazione avrà luogo sabato 26 ottobre alle ore 17.30; seguirà un buffet per tutti i partecipanti.