Nata nel 1976, la Rappresentazione della Natività continua a realizzarsi presso la collinetta di Monte Orco in agro di Tricase. Si è consolidata come gradita manifestazione di carattere regionale molto seguita, registrando ogni anno una vasta eco nazionale ed internazionale, continuando a riscuotere un enorme successo di pubblico e di consensi.
La Comunità Tricasina, contribuisce a rendere viva e sempre più partecipata la manifestazione del Presepe Vivente, battezzato dalla stampa nazionale come la Betlemme d’Italia. Sono oltre 250 le persone della nostra comunità che, a vario titolo, prendono parte alla organizzazione e rappresentazione della manifestazione, valorizzando così l’importanza religiosa, spirituale e di fede, che è alla base del ricorrente avvenimento annuale.
Con questa iniziativa la comunità tricasina si propone di perseguire esclusivamente finalità di solidarietà sociale e nel settore della tutela e della valorizzazione della natura e dell’ambiente, nonché della beneficenza. In particolare questa attività consiste nel: recuperare e valorizzare aree di interesse paesaggistico, che caratterizzano il territorio ed assumono il valore di memoria e testimonianza della storia e dell’identità popolare, a mezzo dell’allestimento e la realizzazione del presepe vivente, ossia la sacra rappresentazione della Natività di Cristo, nel suo contesto storico e sociale.
La manifestazione focalizza da sempre l’interesse e la partecipazione di istituti scolastici di ogni ordine e grado, oltre che delle varie associazioni presenti nel territorio. L’organizzazione si avvale del patrocinio della Regione Puglia, della Provincia di Lecce e del Comune di Tricase.
La qualità e il realismo della Rappresentazione sono assicurate da un’ accorta regia e cura dei costumi, dei personaggi e dei percorsi rappresentativi. L’area presepiale, nella complessità dell’organizzazione, occupa circa quattro ettari di superficie ed insiste su di un crinale naturale di particolare suggestione che occupa una delle “serre” del Sud Salento, da dove si può ammirare il panorama dei paesi circostanti e la geografia caratteristica di questa ” ultima terra” del Capo di Leuca.
Il percorso si alterna nell’articolato terreno e si sviluppa per oltre 2000 metri. Siti naturali, antiche capanne rustiche, e costruzioni tipiche costituiscono le scene che rappresentano antichi mestieri locali, circa cinquanta. La preparazione di queste scene ha comportato un attento studio filologico ed antropologico – culture che il tempo ha gradualmente modificato o del tutto cancellato: antichi strumenti dell’agricoltura e dell’artigianato, manufatti accuratamente ricostruiti e restituiti alla loro funzione. Circa 200 persone tutte in costume operano da artigiani, popolani, contadini contribuendo ad una suggestione realistica della Rappresentazione della Natività e del suo vivere quotidiano.