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Nell’Umbria meridionale, nelle Terre di San Valentino, nel regno dei Borghi Verdi c’è Marmore.
Marmore che non è solo Cascata.

Archeologia industriale en plein air situato lungo il sentiero n.5, si presenta come un museo a cielo aperto che riunisce sei grandi manufatti provenienti dalle centrali idroelettriche di Galleto e Narni: turbine delle tipologie Kaplan e Francis, e distributori di flusso per turbine. Realizzato nell’ambito della prevista riqualificazione di tale sentiero 5 della cascata delle Marmore, il parco potenzia il percorso didattico sugli impianti idroelettrici locali in parte già presente ai Campacci, fra le cisterne che servivano per la captazione delle acque che poi attraverso le condotte forzate venivano portate a valle per produrre l’energia elettrica necessaria a funzionare i tanti stabilimenti del ternano, acciaieria in primis. Ma la collocazione dei macchinari in questa zona ha una logica molto più evidente se si pensa che questa era proprio l’area dove veniva captata l’acqua e portata a valle attraverso delle condotte forzate, e che oltre a questi enormi macchinari di acciaio (autoprodotti dalle acciaierie) sono presenti ancora le cisterne che servivano per la raccolta dell’acqua.
A tanta storia, natura, bellezza, opere di ingegneria, archeologia industriale, sarà affiancato un evento tradizionale, consolidato negli anni “Archeologia industriale e vernacolo: il dialetto delle nostre tradizioni” rassegna nazionale di teatro dialettale che si svolgerà dal 26/7/2023 al 6/8/2023 presso il Belvedere superiore della Cascata delle Marmore, Parco Campacci (Libero Liberati). Si, proprio alla Sentiero 5 della Cascata delle Marmore, sito candidato al riconoscimento come patrimonio culturale ed immateriale dell’umanità, all’interno di un’area suggestiva e di notevole valore paesistico dalle grotte speleologiche presenti nel sottosuolo e al lato di quelle acque che tanti poeti hanno incantato, in un connubio perfetto tra natura, arte e allegria, in una location che non è solo una cornice scenografica, ma è una vera e propria miniera di bellezza e magia.
Nel periodo prescelto, alla Cascata delle Marmore si alterneranno le migliori compagnie teatrali amatoriali provenienti da tutta Italia che porteranno in scena commedie in vernacolo di autori contemporanei, autori noti, giovani talenti e traduzioni e adattamenti di capolavori teatrali.
Con l’innovazione e unicità della location, accessibilità, eccellenza qualitativa, diversità e multietnicità dei fruitori, arredo storico (accessibile a tutti anche a portatori di handicap) oltre a cultura e tradizione – con la messa in scena di commedie dialettali – si può far sognare anche chi ormai sogni non ne ha più!

Sì, perché per la Pro Loco Marmore sognare è una cosa seria!

Perché il vernacolo?
Perché il vernacolo riesce a rendere un’idea immediata di ciò che si vuol trasmettere e permette di arrivare con più immediatezza a suscitare emozioni e riflessioni nella gente. Consente di prendere spunto da situazioni comiche o buffe e affrontare temi importanti e molto seri sui quali riflettere con attenzione, consentendo a ciascuno di trarre le proprie considerazioni e conclusioni, è vicinissimo alla vita quotidiana della gente e rappresenta una diversità di esperienze e di culture. Usare il vernacolo non solo nella vita quotidiana, ma soprattutto come forma artistica negli scritti, nei testi teatrali, nella poesia, significa portarlo a conoscenza dei nostri figli, renderli possessori di una grande eredità: la nostra cultura.
Perché è l’espressione di un popolo, è come una spugna che assorbe fatti, episodi, luoghi, persone e che restituisce fatti, episodi, luoghi, persone con profilo e identità precisi, ma soprattutto con un’anima. L’importanza del dialetto, sta nel fatto che è vicinissimo alla vita quotidiana e verace della gente e rappresenta una diversità di radici storiche, di culture, di esperienze umane che non deve andare perduta.
Il dialetto è importante perché indica le nostre radici e dimostra la nostra appartenenza ad un certo luogo, ad un certo periodo storico e ci identifica e ci colloca nel tempo e nello spazio. Parlare il proprio dialetto significa essere in possesso di una grande eredità della nostra storia. Per di più, se ne ritrova l’eco in ogni espressione, in ogni suono: si ritrova la bellezza e la poesia di un popolo perduto. Un popolo non lontano, ma di cui si è fatto parte, si fa parte: il dialetto, infatti, è un grande privilegio.
E’ un patrimonio culturale da tutelare. Valorizzarlo significa farne apprezzare il legame intimo e particolare con il territorio, le capacità espressive, i contenuti comici, poetici, ironici. Renderlo testo teatrale significa continuare una tradizione che ha radici antichissime e un ruolo di rilievo nell’ambito delle arti performative italiane.

L’evento
L’evento è stato pensato e realizzato in collaborazione con la UILT Umbria.
La location unica per la sua naturale bellezza e facilità di accesso, rende l’evento fruibile a tutti e a tutte le fasce di età, bambini, ragazzi, anziani, famiglie intere, persone vulnerabili e/o in situazione di difficoltà o di disagio socio-economico.

Questa X^ edizione sarà così strutturata:
• 26 e 27 luglio con Uilt Umbria e KTM:
• attività teatrali da fare all’aperto sulla Drammaticità dell’attore;
• incontri e laboratori teatrali a cura del Centro Studi Uilt Nazionale e della K.T.M. (Presidente Dr Aldo Manuali Giudice Onorario presso Tribunale per i minorenni dell’Umbria; Vice Presidente Dr Flavio Cipriani (regista, drammaturgo, responsabile artistico)
• Situazioni teatrali laboratorio “corpo comico” e dialoghi sul teatro

• Dal 28 luglio al 6 agosto 10 spettacoli teatrali.
Incontri/presentazioni spettacoli prima e dopo la rappresentazione destinati al pubblico generico. Per tutti gli spettacoli ci si ritrova un’ora nel pomeriggio e si informa sullo spettacolo, la scena, il contesto, le note di regia, e si coinvolge il pubblico facendolo diventare partecipe di alcune scene. Poi alla sera, prima dello spettacolo, si consegnano i programmi di sala ove sono previsti, tra l’altro, anche i punteggi che il pubblico dovrà esprimere in merito alle attese, il gradimento ecc.

Idea innovativa per la Rassegna è stata la consapevolezza che, oggi sempre di più, ci troviamo di fronte a realtà teatrali che tenacemente tendono a qualificare lo spettatore soprattutto se giovane, a metterlo al centro dell’idea stessa di teatro, a perseguire instancabilmente la sua formazione come soggetto attivo, partecipe, consapevole, critico, e per la prima volta completo: il teatro è un centro di cultura e non un contenitore vuoto, ma una casa abitata, oltretutto da persone speciali!!
Già in passato si è assistito all’instaurarsi di un legame diretto e profondo fra lo spettatore e il proprio teatro, e tenacemente perseguito la volontà di creare in esso una conoscenza (del contesto di riferimento, delle esigenze, dei gusti, delle aspettative) e una coscienza di tipo teatrale. Così, anche il “programma di sala” è diventato uno strumento formativo
Incontri/presentazioni spettacoli prima e dopo la rappresentazione destinati al pubblico generico.
Per tutti gli spettacoli ci si ritrova un’ora nel pomeriggio e si informa sul lavoro, la scena, il contesto, le note di regia, e si coinvolge il pubblico facendolo diventare partecipe di alcune scene. Poi alla sera, prima dello spettacolo, si consegnano i programmi di sala ove sono previsti, tra l’altro, anche i punteggi che il pubblico dovrà esprimere in merito alle attese, il gradimento ecc.
Il teatro da emozioni che la televisione non può dare e a Marmore lo abbiamo cercato e creato!
Produciamo cultura, perché quando uno prende in mano un copione sta lavorando su un’opera e non sta lavorando sul niente. La cultura ha bisogno del teatro e viceversa.
L’evento sta crescendo, non è un caso che sia giunto alla X edizione nazionale!

Non ci basta!
Ci siamo allora chiesti: “in che modo il mondo dello spettacolo può sfruttare il digitale per inventare nuove forme di partecipazione e raggiungere nuovi spettatori? Come avvicinare la scuola al teatro alla storia e all’archeologia?”
Luci accese quindi su un cammino certamente non facile ma necessario che al primo posto mette come vitale il bisogno di tenere aperto il dialogo con gli spettatori di sempre, puntando l’attenzione sui giovani studenti, attraverso lo sviluppo di strumenti di comunicazione e servizi web, anche mediante la costruzione di sinergie di carattere organizzativo, finanziario e promozionale con altri settori : turismo, istruzione, beni culturali.

Le collaborazioni in essere con altre realtà nazionali hanno già portato, e porteranno ancor di più, a creare e a migliorare ulteriori strumenti di innovazione di processo e di prodotto
Basti pensare alla decisione di dedicare una rassegna di teatro ai soli dialetti nazionali, organizzarla in una location che già di per sé parla di tradizioni, di cultura, di arte!
Se si volesse rendere ancor più interessante il “prodotto” basterebbe guardare con occhio “creativo” lo spazio utilizzato presso il Sentiero 5 che ci presenta un anfiteatro già esistente in loco. Questa trasformazione porterebbe immediatamente all’introduzione di un nuovo bene/servizio altamente competitivo introducendo nuovi metodi di produzione e
Altre soluzioni, data la location in cui si svolge l’evento, andrebbero pensate in base alla stagionalità e, di conseguenza, alla progettualità artistica. Ma il cuore del dilemma del settore teatrale è cogliere l’occasione di ripensare non il fare teatro, ma come gestirlo e quali strumenti tecnologici adottare per affrontare le future sfide, altrimenti il teatro non morirà per l’avvento dei videogiochi, dello streaming o di Amazon, ma per l’incapacità di innovare ed essere organizzatori.
Per poter sostenere tutte le fasi del processo di sviluppo di un’innovazione fino alla sua distribuzione è necessario l’investimento di risorse umane e finanziare. Ciò implica un atto “imprenditoriale” in grado di far passare un’invenzione dallo stadio di idea in genesi a quello di concreta applicazione commerciale. L’innovazione è dunque un atto economico.
Ecco il motivo per cui sarebbe auspicabile una mirata collaborazione con gli Enti Territoriali preposti (Regione, Provincia, Comune, Assessorati alla scuola-turismo-cultura).

Evoluzione
L’evento, iniziato nel 2013 come un esperimento ha guadagnato negli anni popolarità e consensi di pubblico e da parte dei media per la qualità e la varietà delle sue proposte.
La validità della manifestazione è stata riconosciuta nel tempo anche dagli Enti e associazioni, anche a livello nazionale che hanno concesso il patrocinio, e questo per la Pro Loco Marmore è un bel fiore all’occhiello.
Si è ormai affermato come appuntamento tradizionale dell’estate ternana, grazie alla sua peculiarità di mettere in evidenza e salvaguardare la ricchezza della cultura popolare.
In tutto, saranno dieci, le compagnie teatrali che si alterneranno sul palco, che con il loro repertorio comico-dialettale, allieteranno le calde serate agostane, senza trascurare che avranno al seguito (anche con bus appositamente organizzati) amici, parenti, conoscenti, simpatizzanti che, in quei giorni fanno shopping sul posto, mangiano, pernottano, si avvalgono dei servizi esistenti.. insomma con la cultura si creano flussi turistici!
Sono stati interessati, per l’ospitalità degli artisti e loro seguito, Alberghi e B&B di Marmore e Piediluco, operatori commerciali attraverso convenzioni con alberghi, ristoratori locali, società di servizi per la promozione del territorio.
Gli ospiti saranno anche accompagnati alla Cascata delle Marmore per far conoscere e apprezzare le bellezze di questa nostra meravigliosa Umbria Meridionale. Inoltre, degna di nota e in aggiunta al carattere culturale, storico e turistico va esaltata l’introduzione dell’utilità sociale, invitando una/due compagnie, i cui membri, anche se in minoranza, sono persone diversamente abili.

Il teatro ha un altro palcoscenico!

L’edizione 2023 ha raccolto ben 35 richieste di partecipazione da parte di Compagnie teatrali provenienti da tutta Italia, ed è stato davvero difficile e arduo il compito della Commissione. La scelta è avvenuta in più fasi, anche per porre più attenzione alla partecipazione e promozione dei giovani artisti (under 35) che, di conseguenza portano alla presenza di altrettanti giovani.
Le compagnie teatrali che si alterneranno sul palco allieteranno le calde serate agostane, senza trascurare che avranno al seguito (anche con bus appositamente organizzati) amici, parenti, conoscenti, simpatizzanti che, in quei giorni fanno shopping sul posto, mangiano, pernottano, si avvalgono dei servizi esistenti.. insomma con la cultura si creano flussi turistici! Sono stati interessati, per l’ospitalità degli artisti e loro seguito, alberghi di Marmore Terni e Piediluco, B&B e affittacamere locali, operatori commerciali attraverso convenzioni con alberghi, ristoratori locali, società di servizi per la promozione del territorio.
Degna di nota e in aggiunta al carattere culturale, storico e turistico va risaltata l’introduzione dell’utilità sociale, invitando una/due compagnie, i cui membri, anche se in minoranza, sono persone diversamente abili. Il territorio interessato alla Rassegna è Marmore, la Cascata, ma si estende anche ai Borghi vicini (per le escursioni turistiche che in quel periodo organizziamo per le Compagnie e loro seguito)
Grande attesa e successo si sono registrate nelle passate edizioni attraverso la partecipazione e le recensioni dei media.

Ogni anno si registra una crescente presenza di pubblico.
E questo è teatro, creatività, cultura, valorizzazione del territorio che portano Turismo e benessere!

Segnali e riscontri ce ne sono stati e molti:
• l’aver ottenuto l’attenzione e i tanti Patrocini le tantissime domande di partecipazione ricevute;
• leggere il nome di Terni e della Cascata delle Marmore sui media e social a livello nazionale;
• la richiesta di partecipazione ai laboratori teatrali;
• un sano e mirato coinvolgimento e formazione con il pubblico

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