ROMA – “Stiamo lavorando insieme alle Pro Loco per rendere permanenti i servizi a supporto di pellegrini e camminatori che intendono compiere il percorso della staffetta da Francesco a Francesco. Il supporto delle autorità locali e religiose sarà fondamentale per il raggiungimento di questo significativo obiettivo” lo afferma il presidente dell’Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia (Unpli), Antonino La Spina, all’indomani dell’arrivo del gruppo di viaggiatori che partito da Piazza San Pietro il 17 settembre, è giunto ad Assisi.
La staffetta “Da Francesco a Francesco” è promossa dall’Unpli e rientra anche nelle azioni messe in campo in occasione de “L’anno dei borghi” indetto dal Mibact.
I camminatori hanno compiuto il tragitto, tra incantevoli borghi e a costante contatto con la natura, che li ha condotti da Roma nel centro umbro, attraverso 18 tappe e ben 66 località. L’arrivo ieri pomeriggio in occasione della festa per il patrono d’Italia; il gruppo è stato accolto, fra gli altri, dal presidente nazionale Antonino La Spina, dal presidente di Unpli Umbria, Francesco Fiorelli, dal responsabile UNPLI per i cammini, Ernesto Fanfoni e dal comitato locale Unpli Assisano.
“Il supporto delle 45 Pro Loco impegnate nel cammino – continua La Spina – ha rappresentato il valore aggiunto, guidando pellegrini e camminatori alla scoperta dei tanti piccoli tesori che ogni centro, ogni borgo custodisce. Alle Pro Loco coinvolte ed ai responsabili del percorso, Rossano Tantari e Pino Scattaro, va il mio sentito ringraziamento”.
La Spina ieri pomeriggio si è intrattenuto a lungo con i camminatori con i quali aveva avuto modo di compiere la tappa da Poggio Bustone a Cantalice, nel comprensorio di Rieti. “Mi spiace aver potuto compiere una sola tappa – continua La Spina – ma si è trattata di un’esperienza che dà molto di più di quello che si possa immaginare. Siamo partiti dal convento di Poggio Bustone ed arrivati a quello di Cantalice, in un percorso ricco di spiritualità. E’ un approccio al territorio totalmente diverso che ti consente di assaporare ogni singolo centro e che, soprattutto, ti mette in contatto prima con noi stessi e con ciò che ci sta a cuore, e poi anche con ciò che ci circonda. Un’esperienza unica che, personalmente, mi ha consentito di affrontare la quotidiana realtà con occhio diverso: la consiglio a tutti”.
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