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Dal 26 maggio al 17 giugno 2018 tornano gli spettacoli e le sfide del Palio dei Borgia a Nepi (VT).
La prima giornata del programma per le sfilate del Palio 2018 è l’1 Giugno, ore 21.30, presso la Chiesa di San Tolomeo, con l’Offerta dei Ceri e Benedizione del Palio.
Le gare di qualifica del Palio degli Arceri si svolgeranno in Piazza del Comune, il 10 Giugno alle ore 9.
In tutte le sere del programma nelle quattro Contrade (Santa Maria, Santa Croce, San Biagio, La Rocca) saranno aperte le tipiche taverne dove si potranno degustare piatti  tipici della tradizione e della cucina Nepesina.

La Storia

Il “Palio dei Borgia” di Nepi celebra il legame fra la cittadina e l’importante famiglia di origine spagnola che diede alla storia due Papi e che segnò le vicende politiche dell’Italia nella seconda metà del Quattrocento.
La relazione fra Nepi e la famiglia Borgia risale al 1455 quando Alfonso Borgia, divenuto pontefice e assunto il nome di Callisto III, nominò suo nipote Rodrigo Borgia governatore della città. Si aprì così un periodo di prosperità contrassegnato da importanti cambiamenti urbanistici che comportarono lavori di restauro dell’abitato e di ampliamento della rocca.
Nel 1484, per concessione di Innocenzo VIII, Rodrigo da governatore divenne signore di Nepi. Questo feudo rappresentò per lui, prima un importante caposaldo per il controllo di un territorio da sempre ambìto dalla nobiltà romana, poi il centro principale di un ducato che sarebbe dovuto divenire uno Stato di proprietà della famiglia Borgia.
Nel 1492, divenuto papa con il nome di Alessandro VI, Rodrigo donò il castello e la città di Nepi, insieme ad altre proprietà, al potente cardinale Ascanio Sforza per ricompensarlo del determinante aiuto avuto durante l’elezione al soglio papale e per favorire un’alleanza con la famiglia Sforza. Nel 1499 le mutate condizioni politiche indussero Ascanio Sforza a restituire quanto ricevuto e a lasciare Roma. Le lettere scritte da Milano dal cardinale e rese pubbliche a Nepi il 5 settembre erano destinate al castellano della rocca e al notaio Celsi. In esse si chiedeva di riconsegnare la rocca, la città e il popolo di Nepi. Le chiavi della città furono prese in custodia dal vescovo Zanardo Bagarotto e passate a Francesco Borgia, cugino di Alessandro VI, vescovo di Teano e tesoriere pontificio.
Quello stesso anno, il 9 ottobre 1499, Alessandro VI investì del feudo la figlia Lucrezia, trasferendo i diritti di proprietà sulla città ed il territorio a lei, ai suoi figli ed ai suoi eredi. La cerimonia pubblica si svolse nella chiesa cattedrale di Santa Maria a Nepi alcuni giorni dopo. Il testo, suddiviso in quattro brevi. fu letto dal segretario di Lucrezia, Cristoforo, e spiegato in lingua volgare alla popolazione presente.
Nei documenti si sottolinea come la comunità di Nepi, grazie all’intercessione della nuova signora, potrà godere di privilegi in cambio dell’omaggio di fedeltà e del giuramento di vassallaggio.
Tutto era stato preordinato da Alessandro VI che, alcuni giorni prima, il 25 settembre, aveva invitato a Nepi la figlia Lucrezia. Di questa breve visita narra il Burckardt nei suoi diari, ricordando che il pontefice mosse da Roma verso Nepi in compagnia di quattro cardinali, mentre Lucrezia, insieme al fratello Cesare e al marito Alfonso d’Aragona, giunse da Spoleto.
Il gioioso corteo storico del Palio dei Borgia intende, appunto, ricordare questo avvenimento. Cosa successe in quel giorno non sappiamo con certezza ma come non immaginare che la popolazione festante abbia accolto la figlia del Papa? Che tutti i notabili le abbiano reso omaggio e che il padre le abbia donato le chiavi della città? Il pontefice si fermò lì alcuni giorni e probabilmente anche Lucrezia.
Anch’ella strinse un legame particolare con Nepi. L’anno successivo, alla fine di agosto del 1500, dopo l’assassinio del consorte, Alfonso d’Aragona, Lucrezia tornò nella cittadina in compagnia del piccolo figlio Rodrigo. Trascorse nella rocca un periodo di lutto struggendosi per l’amore perduto. Infine lasciò il castello per tornare a Roma e sposare per procura Alfonso d’Este. Partita Lucrezia per Ferrara, Nepi fu assegnata a Giovanni, il famoso “Infante romano”.
Ricorda Burckardt che il fratello Cesare si rifugiò nella rocca della cittadina dopo la morte di Alessandro VI nel 1503, in attesa dell’elezione del nuovo pontefice. La storia dei Borgia a Nepi si concluse con la salita al soglio papale di Giulio II Della Rovere che, inizialmente favorevole ai Borgia, con un rapido voltafaccia cancellò i diritti di successione dei loro eredi, restituendo la città al cardinale Ascanio Sforza.

Informazioni:
350 030 5541
www.paliodeiborgianepi.it
www.facebook.com/paliodeiborgiadinepi
palionepi@gmail.com

Ass. Pro Loco Nepi
tel e fax  0761559068
proloconepi@gmail.com

Museo Civico di Nepi
tel. 0761 570604
museo@comune.nepi.vt.it

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