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La storia di un borgo racchiusa in un piatto dagli ingredienti semplici e genuini, proprio come gli abitanti del posto. Il 2 e 3 settembre Cantalice celebra le strengozze, un particolare tipo di pasta fatta a mano e realizzata con acqua e farina e condita con pomodoro, aglio e “persa”, una pianta simile alla maggiorana che cresce proprio in questo territorio: nel 2006 la Regione ha riconosciuto le “strengozze cantaliciane” come prodotto tipico tradizionale e le ha inserite nell’Elenco dei Prodotti Tipici Tradizionali dell’Arsial Lazio.

Nello splendido borgo in provincia di Rieti che regala una splendida vista sui laghi Lungo e Ripasottile, intorno a questa delizia prenderanno vita due giorni di festa che fonderanno sapientemente gusto, antiche tradizioni e intrattenimento. Sabato sera e domenica a pranzo e a cena le “strengozze” verranno preparate dalle massaie locali come si faceva un tempo, nell’area ristorante allestita in piazza Madonna della Pace all’interno di un’ampia tensostruttura coperta.

Sabato 2 settembre l’intrattenimento musicale sarà curato dall’orchestra “Mikol Rossi”, mentre il giorno successivo è in programma la Rassegna di Organetti con il maestro Gabriele Di Pietro e i migliori musicisti del Centro Italia; in serata salirà invece sul palco l’orchestra “Luca Sebastiani”. Non mancherà un comodo servizio di bus navetta che, partendo da Piazza della Repubblica, consentirà di visitare le bellezze del borgo e il Santuario di San Felice all’Acqua, che sorge proprio dove il primo Santo dell’ordine dei Cappuccini compì il celebre Miracolo dell’acqua, fatta sgorgare in una calda giornata estiva battendo per terra con un bastone.

Dal 1991 ad oggi, insomma, la Sagra delle strengozze è sinonimo di buona cucina, divertimento e folclore, all’interno un piccolo gioiello tutto sviluppato in verticale lungo un ripido sperone di roccia; al suo interno meritano una visita le caratteristiche vie del borgo antico e le chiese di San Felice, della Madonna della Misericordia e di Santa Maria del Popolo. Curiosa è poi la leggenda che circonda la fontana “Scentella”: qui sorge una roccia che gli abitanti del luogo ritenevano miracolosa per propiziare la fecondità; nel 1.200 Papa Innocenzo III, preoccupato dalla devozione “troppo pagana”, la fece rimuovere ma dopo il 1.610, come per miracolo, la pietra riapparve ed è ancora oggi visitabile.

Per chi volesse trascorrere qualche ora in più da queste parti, da Cantalice partono molti sentieri e suggestivi percorsi naturalistici che conducono anche fino al Terminillo e a Leonessa. Il paese, inoltre, sorge proprio lungo il percorso del Cammino di Francesco, che permette di visitare i quattro Santuari Francescani della Valle Santa Reatina (Poggio Bustone, Greccio, Fontecolombo e La Foresta), bellezze naturali come il Faggio di San Francesco e le Sorgenti di Santa Susanna a Rivodutri, oltre a suggestive aree archeologiche come i resti della Villa di Quinto Assio a Colli sul Velino, l’Eremo di San Michele Arcangelo a Morro Reatino, il Borgo di Contigliano e la città di Rieti.

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