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Ma dove vai, ma dove corri a testa bassa da 10.000 anni?
A che ti serve, che ci fai col tuo progresso se non sai più toccare la terra, i fiori con le mani su questa nave tutta blu?

(da “Un’astronave blu” di Carlo Forester)

Percorrendo il sentiero naturalistico del monte Matajur apprenderemo gli usi pratici delle piante che incontreremo e toccheremo con mano la biodiversità vegetale del Matajur.
Accompagnati dal dottore in ecologia Angelo Sinuello attraverseremo ambienti molto diversi tra loro: praterie abbandonate, paesaggi carsici, creste ventose e argentee faggete.
Scopriremo le fioriture caratteristiche di ognuno di questi ambienti montani. Dalle piccolissime piante grasse che crescono sui “mini-deserti” delle rocce carsiche agli ontani di alta quota. Dalle orchidee dei prati ai rododendri delle creste. Ogni angolo della montagna può essere un micromondo a se stante da guardare con occhi nuovi.

Ma le tradizioni non si limitano agli usi delle erbe, ci sono anche le leggende.
In questo viaggio, infatti, arriveremo anche sui vecchi pascoli dove Jubica cadde tra le grinfie dell’Arpit.

Alla fine della camminata al rifugio Pelizzo potremo gustare i piatti tradizionali preparati da Isa*.

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