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Cento anni fa nasceva Federico Fellini, un genio riconosciuto in tutto il mondo per aver creato grandi capolavori quali: La dolce vita, I Vitelloni, E la nave va, La strada…solo per citarne alcuni.

Giampiero Muzzi, che delle immagini ha fatto la propria professione attraverso la fotografia, i documentari istituzionali e pubblicitari prima in pellicola e poi attraverso il digitale, un pioniere in Toscana, ha immaginato il suo modo per rendere omaggio al grande regista ed ha ideato e organizzato la mostra “La giostra di Fellini” che si svolgerà a Casole d’Elsa dal 3 ottobre al 2 novembre 2020 in due luoghi espositivi: la Galleria Belvedere (via del Belvedere) e piazza Luchetti.

Questo rapporto con l’immagine è qualcosa che lo accompagna dall’infanzia; ha sempre ragionato per immagini, ha litigato con la mamma pur di andare al cinema già a sei, sette anni dove vendeva le caramelle per poter entrare senza pagare il biglietto. Era incantato da questo mondo ed è, ancora oggi, incantato dall’arte di Federico Fellini.
Un omaggio non solo alla sua produzione cinematografica ma soprattutto al modo in cui Fellini guardava la vita, le persone così come poi le fissava nei fotogrammi. Innamorato del suo modo di trattare lo spettacolo tendente al sogno e all’irreale, una visione molto vicina al suo modo di essere.

“Per me Fellini era un poeta dell’immagine, i suoi personaggi raccontano tutta la propria esistenza in un momento” spiega Giampiero “questa mostra nasce da alcune mie vecchie fotografie, la prima risale al giorno della morte di Federico Fellini: ero a Venezia e due miei amici leggevano il giornale, in prima pagina era scritto: L’addio all’uomo dei sogni. Per me, come per molti, fu un enorme dispiacere; Fellini era una persona che si divertiva, giocava con le immagini, con le sue trame impossibili e che non si preoccupava del giudizio degli altri”

Successivamente gli è capitato di sfiorare più da vicino l’arte di Fellini, una volta studiando i personaggi di Zampanò e Gelsomina de La strada con gli studenti del Liceo artistico di Siena, attraverso una proiezione e poi una rappresentazione fotografica della pellicola creò una commistione tra il film e le immagini; così come gli capitò di andare a casa di Mino Manara che aveva appena realizzato il bozzetto del film La voce della Luna.
L’idea di omaggiare Fellini non è nuova, ma ha trovato finalmente una collocazione in questa importante ricorrenza del centenario.

La mostra vuole far colloquiare la dimensione sognatrice di Fellini, la dimensione della vita di provincia semplice ma dura dei suoi capolavori, con quella odierna del piccolo borgo casolese attraverso il parallelismo tra le immagine tratte da alcuni film e quelle realizzate in questa occasione, cercando di indagare quanto Fellini e la vita di oggi si mischiano ancora, quanto è ancora attuale Fellini per la gente di oggi e quanto la gente sia ancora felliniana.
Non a caso, il progetto espositivo comprende delle installazioni collocate nella piazza antistante alla Rocca trecentesca sede del comune di Casole: si tratta di 5 ruote di policarbonato alveolato del diametro di 2 metri, che conterranno una commistione di immagini estrapolate dai film e scene di vita quotidiana del centro valdelsano. Giampiero intende ricordare come la vita sia stata per Fellini una giostra, dove tutto gira all’infinito, mescolando tutto e tutti eternamente.

La mostra è arricchita anche da alcuni ritratti di Heinz Homatsch, artista già protagonista di numerose esposizioni allestite alla Galleria Belvedere e di molte pubblicazioni e dei disegni dell’architetto Duccio Santini ispirati all’opera del grande maestro che creano una piacevole armonia tra le opere esposte.
Un grande contributo a questo progetto è stato dato anche dal regista Fabrizio Guarducci che ha permesso l’esposizione di una prima edizione di Una vita violenta che Pasolini regalò a Fellini.

Il progetto si avvale del patrocinio del Comune di Casole d’Elsa e di quello del Comitato Fellini 100, che lo ha inserito nel Calendario delle Celebrazioni ufficiali, e della collaborazione del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma con il quale si sta creando un connubio perché questa esperienza continui anche dopo la mostra casolese. Un aiuto alla realizzazione della mostra è dato da Serena Pacenza (ottimizzazione delle immagini), da Giuliano Stoppo (segreteria organizzativa e relazioni esterne) e dalla Dott.ssa Linda Gabriele (segreteria organizzativa per il Comune di Casole d’Elsa).
Si ringrazia per la collaborazione per la realizzazione della mostra la Newton trasformatori S.p.A. e la Presso Fonderie s.r.l.

L’ingresso alla mostra è gratuito; la Galleria Belvedere sarà aperta tutti i giorni dalle 17:00 alle 20:00; le istallazioni in piazza Luchetti sono visibili tutto il giorno.

Per informazioni
Museo Civico Archeologico e della Collegiata
e Ufficio Turistico
Piazza della Libertà, 5
53031 Casole d’Elsa (SI)
Tel. 0577/948705, 335326910
e-mail: uff_turistico@casole.it
www.casole.it – facebook: Ufficio Turistico di Casole d’Elsa
www.mycasole.it

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