Un viaggio nella Storia a 360 gradi alla ricerca degli “ARCHETIPI”, in tre diverse località pugliesi: Toritto – Sannicandro di Bari – Conversano.
I tre Paesi dell’entroterra barese, pur di area comune, presentano le loro significative specificità in ambito culturale, ambientale ed enogastronomico di medievale tradizione. Compito delle Pro Loco è coglierne i “Princìpi”, individuarne ed esaltarne gli elementi superstiti, che caratterizzano lo sviluppo dell’intera economia locale.
Il Turismo e l’Agricoltura sono i volani, riconvertendone le sorti e le prospettive, in una Puglia baciata dal Cielo e scolpita dagli Uomini. Qui il Rinascimento si è imposto ed evoluto nel XII secolo, quando lo spirito di iniziativa, tolleranza e partecipazione multietnica ha alzato al cielo Castelli, Cattedrali, Abbazie, Ospitalia e Grange, nell’alveo di un rinnovato spirito agricolo e mercantile, proiettato verso l’Oriente e i Paesi del Mediterraneo. Il Romanico Pugliese ne costituisce polo attrattivo di straordinario richiamo. A Toritto la rappresentazione di un contenzioso giurisdizionale con attori, scene e figuranti, storicamente celebrato e documentato all’interno della Curia castellare nel 1105, ne evidenzia vita e fervore di Autonomia locale. Nel novero di realtà comunali già costituite ed efficientemente rappresentate, alla presenza di Giudici baresi, i “Sindici” di Bitetto e Grumo, difendono a spada tratta i limiti giurisdizionali dei propri territori. A Sannicandro di Bari il castello normannotemplare rivive, nella quotidianità reale dei cavalieri biancovestiti. Quando il “magister” De Tot si insedia nel “Baliato”, amplia e riconverte l’intera struttura castellare a nuove funzioni, trasformando l’antico Feudo normanno in Grangia, per l’approvvigionamento delle truppe crociate ad Acri e in Terrasanta. Conversano è stata per i normanni uno dei punti strategici più importanti della Terra di Bari e servì per accrescere e talvolta compromettere l’equilibrio politico che si stava faticosamente componendo. Dalla lettura delle pergamene del Chartularium Cupersanense ci si può documentare circa i benefici che la dominazione normanna arrecò alla popolazione e al monastero di San Benedetto, detto “Monstrum Apuliae”.