“Siamo tutti in pericolo”: il profetico titolo dell’ultima intervista rilasciata da Pier Paolo Pasolini, pochi giorni prima della sua morte, è stato scelto per la 29ma edizione della Pedalata Pasoliniana, tradizionale appuntamento di fine estate nei luoghi friulani della memoria dell’intellettuale a Casarsa della Delizia e dintorni, che lo stesso Pasolini amava esplorare proprio in bicicletta.
Un’edizione speciale questa che si lega al centenario dalla nascita di Pasolini e che si svolgerà domenica 28 agosto. Organizzazione a cura del gruppo Primavera 90 insieme a Pro Casarsa della Delizia, Città di Casarsa della Delizia e Centro studi Pier Paolo Pasolini. Collaborano l’associazione La Beorcja, Par San Zuan, Unpli Fvg e Servizio civile universale. Sostegno di Friulovest Banca.
Il programma prevede il ritrovo alle 8.30 presso la chiesetta di Santa Croce – il Glisiut tanto caro a Pasolini – di Casarsa della Delizia per le iscrizioni. Partenza alle 9 e rientro alle 12.30. Porteranno i saluti istituzionali il sindaco Claudio Colussi, la coordinatrice del gruppo Primavera 90 Maria Teresa Cepparo e il presidente della Pro Loco Antonio Tesolin. Il percorso ciclistico vedrà svolgersi una serie di tappe in cui saranno analizzati – grazie alla competenza dei relatori Paolo Garofalo, Giuseppe Mariuz, Piero Colussi e Fabio Cristante – importanti testi pasoliniani che saranno recitati dal gruppo teatrale L’Oca Selvaggia. Saranno toccati il vecchio cimitero di San Giovanni, via Sile e via Runcis, Prodolone con il suo mulino, Versuta, l’area Zuccheri e la loggia per poi tornare a Casarsa in cimitero sulla tomba del poeta e concludere al Centro studi Pasolini dove la presidente Flavia Leonarduzzi guiderà i partecipanti nelle sale espositive e alla mostra fotografica in corso di svolgimento “Casarsa di Pasolini negli anni 50”.
Quota di partecipazione 5 euro. Per info Pro Casarsa della Delizia 3387874972 (anche whatsapp e sms) – www.procasarsa.org.
“La pedalata è per Casarsa ormai una tradizione che quest’anno è ancora più speciale grazie all’occasione del centenario – commenta Antonio Tesolin, presidente della Pro Casarsa a nome degli organizzatori dell’evento -: un grazie di cuore al gruppo Primavera 90 con la sua coordinatrice Maria Teresa Cepparo per averci coinvolti nell’organizzazione. Collaborando con le altre realtà del territorio, a partire da Comune e Centro studi Pasolini, andremo non solo alla scoperta della memoria pasoliniana ma soprattutto rifletteremo sulla grande eredità del pensiero del nostro grande intellettuale, partendo proprio da quella sua ultima intervista, rilasciata a Furio Colombo, di cui scelse anche il titolo”.
“Tra una tappa e l’altra della pedalata – aggiunge Paolo Garofalo -, rileggendo alcuni suoi scritti, ne uscirà un Pasolini in parte profetico, ma soprattutto critico nei confronti di una “situazione” in cui gli individui e le singole identità rischiano di essere fagocitate e quindi annullate da una nuovo potere di controllo: quello della globalizzazione e del consumismo. Partì infatti da qua, dal Friuli, l’avversione per questa grande omologazione: a Casarsa aveva difeso i contadini, la dignità e l’espressione delle lingue e dialetti minori con l’Academiuta, le rogge e l’ambiente naturale”.